TA’ BOM (prima parte)

Visto che devo trascrivere la mia intervista a Bom Tombadillo, direi di intitolarla “Tà Bom” che è portoghese e che in italiano vuol dire “va bene”. La lingua portoghese è in memoria della nazionalità del padre di Bom, Joao Ronaldo Reuen T., professore di lingua e letteratura inglese, scrittore e giornalista all’occorrenza. Nato a Lisbona, scappato dalla terribile prigione di Tarrafal nell’arcipelago di Capo Verde, dove l’aveva rinchiuso il regime dittatoriale fascista di Salazar dichiarandolo “non gradito”. Dopo essere arrivato in Senegal, nascosto da alcuni pescatori capoverdiani nella loro barca, coperto da reti da pesca, ha dovuto attraversare la Mauritania, il Sahara occidentale, il Marocco, la Spagna, la Francia, per arrivare finalmente in Italia, dove il suo karma gli avrebbe fatto conoscere l’amore di questa sua vita, Edita, nei giardini di Bomarzo, in provincia di Viterbo.
Solo questa storia varrebbe un bell’articolo…chissà se vedrà mai la luce…
Bando alle ciance, partiamo con l’intervista…
“Per iniziare, direi di parlare del tuo concetto di salute. Vista la medicazione che mi hai fatto sembrerebbe che tu ci capisca veramente qualcosa. Ti va di farlo sapere ai lettori del mio blog?” “Beh, diciamo che noi, io e Flora, sappiamo che ogni cosa della natura ha la sua realtà spirituale. Come il grande medico del passato, Paracelso, crediamo agli esseri elementari, cioè gli spiriti della terra (gli gnomi), dell’acqua (le ondine), dell’aria (le silfidi) e del fuoco (le salamandre), e questo perchè li vediamo.
Noi conosciamo il linguaggio degli animali comunicando con loro a livello astrale, ci connettiamo con lo spirito delle piante aprendoci all’eterico, vediamo le meraviglie del mondo minerale attraverso la comunione interiore del corpo fisico.
Nell’ambito della medicina poi ci curiamo fondamentalmente con la ”Farmacia del Signore”, i rimedi della natura, che sono secoli che si usano, e perciò sono una garanzia, e poi teniamo di gran conto la medicina antroposofica di Rudolf Steiner che si collega a quella omeopatica con in più la conoscenza della componente spirituale dell’essere umano e di ciò che lo circonda, ad esempio, la pianta è come l’essere umano capovolto, perciò le radici si usano per il polo neurosensoriale, per le funzioni del capo, dove prevale il pensiero, le foglie per la parte cardiocircolatoria e respiratoria, quella mediana, dove vibra il sentimento, e i fiori, i frutti e i semi per il polo metabolico, dove si estrinseca la volontà. Pensare, sentire e volere. Le tre forze dell’anima.
Ed a proposito di Rudolf Steiner e di Madre Natura, noi seguiamo anche l’agricoltura inventata da lui: quella biodinamica, che segue il calendario delle semine, cioè l’influenza di forze cosmiche rilevabili soprattutto nel comportamento delle piante. Questa modalità usa il compostaggio dinamizzato, come attivatore biologico per aumentare la biodiversità della microflora del suolo. Poi usiamo il sovescio, cioè l’interramento di particolari piante a scopo fertilizzante e la rotazione delle colture. E il corno silicio, il corno letame, il preparato cinquecento e altri. Insomma tutto ciò che serve per aumentare la fertilità del terreno secondo i suoi dettami. In questo modo non si schiavizzano gli esseri elementari, come avviene negli altri tipi di agricoltura.”
“Bom, ma tu come fai a sapere tutte queste cose?” “Quando il mio corpo fisico si riposa insieme all’eterico, faccio in modo che il corpo astrale e l’Io staccandosi possano viaggiare nel mondo astrale, dove si ha modo di conoscere molte cose, se uno è in grado di vederle, perché anche lì la visione è derivata dal proprio livello di coscienza; come dire, ognuno vede quello che è.
Per esempio ti ho accennato precedentemente alla Cronaca dell’Akasha, a proposito del fatto di conoscere quel che accade nel mondo, quando si viaggia in corpo astrale, se si è in grado, si può visualizzare quella che è come una sostanza su cui viene impresso l’agire ed il pensiero dell’essere umano nella sua interezza, nella sua storia, quella effettivamente accaduta…
Per quanto riguarda le mie precedenti incarnazioni (perché noi ci basiamo fondamentalmente sul karma e la reincarnazione), devo dire che la cultura mi è sempre piaciuta, e di conseguenza alcune mie letture le ho spesso messe in pratica.”
“E, dimmi, secondo te, la malattia ha un senso?” “Altro che se ce l’ha. Quando ci si ammala, o quando si hanno degli incidenti, è sempre una scelta del nostro Io superiore, che è in sintonia con i mondi spirituali, e la malattia esiste affinché noi si possa cambiare, che è quello che vuole la nostra evoluzione spirituale, anche se ciò, da un punto di vista materiale, è inconcepibile.”

Martino Taurino

TA’ BOM (prima parte)ultima modifica: 2017-02-17T17:45:09+01:00da martinotaurino
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