Archivio mensile:marzo 2021

IL MIO NEPAL

Settembre del ‘90, andammo in Nepal dall’India, con i loro bus malmessi, ma prima di iniziare la salita, delle persone in borghese, avevano messo una corda tesa in mezzo alla strada, per far pagare il transito, poi scoprimmo che avevano voluto dei soldi dall’autista.
Comunque, dopo, cominciammo ad inerpicarci per la salita che portava in Nepal, e che sembrava non finire mai: curve su curve. Ai bordi della strada, che aveva un panorama che poteva tranquillamente somigliare ai nostri Appennini, c’erano le scimmie sugli alberi che costeggiavamo, e questo, se permettete, faceva la vera differenza…
Quando finalmente arrivammo in cima, su questo sterminato altopiano, vidi una scena che non dimenticherò mai: ci saranno stati una ventina di uomini con lunghe lance, coperti solo da una pelle di leopardo che gli copriva il sesso, che erano in circolo, ai bordi della strada, ed uno di loro, con la pelliccia che gli copriva anche parte del torso, parlava a tutti loro. Sembrava una scena tratta dalle storie di Tarzan…
Per associazione di pensiero, mi fa venire in mente un’altra scena incredibile: un circolo di lebbrosi, accovacciati a terra, anche loro una ventina circa, sul grande spiazzale dove c’è il forte rosso ad Agra, in India, che, in circolo, battevano sull’asfalto dei pezzi di legno, cantilenando una nenia dall’aria molto malinconica.
Tornando al Nepal…bellissimo! Katmandu, meravigliosa. Pokhara, con la visione inaspettata dell’Annapurna. Gorkha, in cima al mondo…che immagini strepitose! Scolpite nel cuore…
A raccontarlo, non ci si crede…e questo è il bello di quei posti, che ciò che vedi non sembra vero. E quel viaggio, durato tre mesi, è stato pieno di scene indimenticabili…così lontane dall’occidente…come quella a Varanasi (Benares), in India, sulle rive del Gange, dove bruciavano cadaveri a ripetizione, e il puzzo della cenere era devastante (così come le megazanzare, ed il traffico automobilistico…); ricordo, su una delle tante torri adiacenti al fiume, io e un giapponese si parlava, in un inglese stentato, su chi era il percussionista di Ravi Shankar in un certo album…