Archivio mensile:novembre 2016

IL GLIFOSATO DELLA SALUTE

“Il ministero della Salute ha prorogato di 90 giorni (dal 22 febbraio al 22 maggio 2017), l’autorizzazione all’uso di erbicidi contenenti glifosato.
Definito dallo IARC (International agency for research on cancer), l’agenzia per la ricerca sul cancro dell’Oms, sicuro cancerogeno per gli animali e fortemente a rischio anche per l’uomo, il Glifosato è il pesticida più utilizzato al mondo ed è presente in 750 formulati tra i quali il Glinet e il Roundup, quest’ultimo proposto dalla Monsanto in abbinamento a sementi Ogm che sviluppano resistenza a questo prodotto (!).
L’Italia è uno dei maggiori utilizzatori di questo pesticida” (tratto dal sito: Informasalus .it).
E brava la “minestrina (riscaldata)” della Salute (?) Lorenzin; sapevamo che è di un’incompetenza imbarazzante, ma addirittura continuare ad avvelenare l’Italia ed i suoi concittadini con il bene placido del governo, no. E’ troppo.
E’ possibile che il nostro caro premier non se ne avveda? O ci sono degli interessi a noi sconosciuti?
Ed il pusher di questa sostanza letale (Lorenzin), ancora è in giro a spacciarla? Vi sembra normale?
Facciamo ancora un’altra petizione contro l’uso di questo veleno. Madre Natura ce lo chiede, anzi, ce lo implora…
Noi umani il glifosato stiamo continuando ad ingerirlo nella misura in cui viene usato, perché, come tutti questi tipi di erbicidi, sono anche volatili, perciò, oltre che nell’aria che respiriamo, ce lo ritroviamo sia infiltrato nei terreni inquinando l’acqua che beviamo, sia nelle piantagioni di legumi, verdure ed insalate che poi noi mangiamo.
E quei pochi animali selvatici che ancora ci sono? Continuiamo a stendere quel velo pietoso…
Chissà se la nostra “minestrina” dopo aver fatto il “Fertily day” farà anche il ”Cancer day”?
Per festeggiare i nuovi ammalati di tumore grazie alla proroga che lei ha concesso?

P.S.: ma questo pusher lo sa che l’infertilità è derivata anche dall’utilizzo dei pesticidi tra cui il glifosato?

Scorpio Venusiano

SCORPIO VENUSIANO

Visto il successo, questo blog si sta allargando, perciò c’è una new entry, il cui pseudonimo è Scorpio Venusiano. Mi ha chiesto categoricamente di mantenere l’anonimato, ed io ho voluto sapere il motivo, e lui mi ha risposto che nei suoi articoli è abbastanza penetrante che a volte può sembrare un po’ aggressivo, perciò non vuole far sapere il suo vero nome, per timore di ritorsioni (?).
Gli ho risposto che io sono un pacifista e che non voglio avere problemi con nessuno.
E lui si è trovato d’accordo ma, dice, che ogni tanto occorre fare la voce grossa per far capire meglio il concetto. Devo dire che quello che mi ha fatto leggere finora l’ho trovato interessante, le tematiche soprattutto, per quanto riguarda la forma gli ho manifestato i miei dubbi sul fatto che in certi passi sembra voler pontificare dal suo piedistallo ed accusare sempre e comunque l’altro da se, e questo non dà una bella sensazione ai lettori.
Comunque, l’importante, quando lo si legge, è avere l’antidoto, sapete come sono fatti i scorpioni con il loro veleno, quando sono arrabbiati pungono alla cieca…
“Uno scorpione chiede ad una rana di lasciarlo salire sulla sua schiena e di trasportarlo sull’altra sponda di un fiume; in un primo momento l’anfibio rifiuta, temendo di essere punta durante il tragitto, ma l’aracnide argomenta in modo convincente sull’infondatezza di tale timore: se la pungesse, infatti, anche lui cadrebbe nel fiume e, non sapendo nuotare, morirebbe insieme a lei. La rana, allora, accetta e permette allo scorpione di salirle sulla schiena, ma a metà strada la punge condannando entrambi alla morte; quando la rana chiede allo scorpione il perché del suo gesto insano, questi risponde: è la mia natura” (Tratto da wikipedia).
A questo punto, vista la ressa di scrittori che girano in questo blog, occorrerà che ogni articolo sia firmato, così ciascuno si assumerà le proprie responsabilità di fronte ai lettori. Grazie.

Martino Taurino

VACCI, VACCI, A VACCINARTI…

In questi giorni stanno mandando a tamburo battente la pubblicità sui vaccini, che dice: “Vacci, vacci a vaccinarti che ti fortifichi”. Evidentemente le case farmaceutiche stanno spingendo a più non posso, visto che è proprio questo il periodo dove possono guadagnare di più, e questo avviene grazie alla non conoscenza della maggior parte della gente.
Non solo, i medici che fanno i vaccini prendono un tot di euro ogni vaccinazione fatta (quanto, dipende dalla Regione), immaginate chi paga…
Ma sappiamo cosa ci mettono dentro i vaccini come additivi?
Dal mercurio all’alluminio, dalla formaldeide all’estratto di feto di mucca, dalle cellule di rene di scimmia ai frammenti di insetti, alle cellule di feti abortiti, e ancora, siero di vitello, DNA di maiale, etanolo, glutammato, svariati antibiotici, cellule embrionali di pulcino, etc (questi sono dati presi dall’articolo di Gioia Locati “Dentro ai vaccini” sul Giornale.it dal sito Informasalus.it).
Insomma, tra sostanze tossiche e cancerogene, il panorama è sconfortante.
L’ultima viene dall’Emilia Romagna, se il bambino non sarà vaccinato non potrà andare all’asilo…mentre invece nel Veneto il vaccino, giustamente, non è obbligatorio.
Perciò la battaglia è in corso; l’importante è che il desiderio di conoscenza stia crescendo.

A fal és GULYÁS

Az első magyar király, I. István, alapítója volt a magyar állam az év ezer, és halála után szentté avatták, és azóta tisztelik szentként Istvàn. Azt mondják, hogy tanácsot adjon a fiának Amerigo mondta, “hagyja idegenek nyelvüket és szokásaikat, mert a királyság egy nyelv és mindenütt ugyanazt a szokások gyenge és átmeneti.”
Ő volt az, aki jobban tudja; ki tudja, mi lenne, ha ő úgy gondolja, most már látta, hogy mi történik a nemzet határait. Külföldi kétségbeesett emberek menekülnek a háború, a szegénység, az éhezés, próbál belépni, ha csak át, és elutasítják a “fal”.
A falon van egy szimbóluma, mögött, másrészt, azt képzeljük béke, jólét, élelmiszer, mindent, amit nem … A magyarok már át nehéz tapasztalat, tudják, hogy mit jelent a düh és a kétségbeesés, csak gondolkodás 1956 októberében, amikor elkezdődik a lázadás a Szovjetunió ellen, amely elküldte a vörös hadsereg, hogy leverjék a forradalmat, és amely miatt több mint háromezer halott. Ezért a magyar tudja, mi a “szabadság”, és valóban, kétharmada magyarok úgy vélik, hogy a migránsok erkölcsi kötelessége.
Tehát, kedves Orbán Viktor miniszterelnök, a konzervatív, populista és Christian (?), Do, mint az Atya az ország, aki áttért a magyar nép kereszténységre, de az igazi, toleráns, barátságos és szerető.
Kínálnak jó tányér gulyás, hogy az idegen, aki kopogtat az ajtón, és aki olyan éhes.
Ez átalakítja a falon át gulyás, így amikor megy a mennybe, szentkènt Istvàn Önt tárt karokkal.

IL MURO ED IL GULASCH

Il primo re d’Ungheria, Stefano I, è stato il fondatore dello stato ungherese nell’anno mille, e dopo la sua morte è stato canonizzato, e da allora è venerato come santo Stefano. Si racconta che dando dei consigli al figlio Amerigo gli disse: “lascia agli stranieri la loro lingua e le loro abitudini, giacché il regno che possiede una sola lingua e da per tutto i medesimi costumi è debole e caduco”.
Era uno che la sapeva lunga; chissà cosa penserebbe se potesse vedere oggi quel che sta accadendo ai confini della sua nazione. Gente straniera disperata che fugge dalla guerra, dalla miseria, dalla fame, che tenta di entrare, anche solo per transitare, e che viene respinta dal “muro”.
Il muro è un simbolo potente, dietro, dall’altra parte, ci si immagina la pace, la ricchezza, il cibo, tutto ciò che non hai… Gli ungheresi ne hanno passate di esperienze pesanti, sanno cosa vuol dire rabbia e disperazione, basti pensare all’ottobre del 1956 quando ha inizio la ribellione contro l’Unione Sovietica che inviò l’Armata rossa per reprimere i moti rivoluzionari e che ha causato più di tremila morti. Perciò l’ungherese sa cosa vuol dire la parola “Libertà”, ed in effetti, due terzi degli ungheresi ritengono che aiutare i migranti sia un dovere morale.
Dunque, caro primo ministro Orbàn, conservatore, populista e cristiano (?), fai come il padre della Patria, che convertì il popolo magiaro al Cristianesimo, ma quello vero, tollerante, accogliente e amorevole.
Offri un buon piatto di Gulasch allo straniero che bussa alla tua porta e che ha tanta fame.
Trasforma il muro in Gulasch, così quando andrai in cielo, Santo Stefano ti accoglierà a braccia aperte.

IL TRADUTTORE

Salve a tutti, sono un androide e mi chiamano “il traduttore”. Il boss di questo blog mi ha cooptato per scrivere in lingua straniera, dicendomi che in questa epoca di globalizzazione, dove in un secondo si comunica tra l’Italia e la Nuova Zelanda, bisogna avere un blog internazionale.
Ora voi tutti sapete che al computer si può tradurre qualunque testo, ma ciò viene fatto solo in modo letterale, per cui, spesso, ci sono dei svarioni clamorosi, e la cosa sembra divertire molto il mio capo. Non solo, quando si vuole tradurre il testo già tradotto in lingua straniera di nuovo in quella italiana, la resa sfiora il ridicolo, e su questo punto non ho ceduto e lui mi ha dato ragione, tant’è che ogni volta che ci sarà un’articolo in lingua straniera, ci sarà il testo originale sotto.
Il boss mi diceva che, per lui, scrivere in un’altra lingua con la modalità del traduttore era stimolante. Ed io gli ho risposto che forse potrà pure essere stimolante, o, addirittura, divertente, ma, il fatto di scrivere correttamente, a mio avviso, resta una cosa importante, ed in quel caso, il risultato finale, per i motivi di cui sopra, lascerà il tempo che trova.
E lui continuava dicendo che hanno esagerato a costruirmi in questo modo così capzioso, e che bisognerebbe essere più liberi, più aperti, più “artisti”, ed ha cominciato a citare le “parolibere” del futurista Marinetti, i dadaisti del Cabaret Voltaire a Zurigo, dicendo che erano dissacranti e provocatori, e che proprio per questo hanno aperto un autostrada nella letteratura mondiale.
Ho cercato di dirgli di non fare improvvidi paragoni, ma, che dire, metti l’asino dove vuole il padrone…perciò, buona lettura (se riuscirete nell’intento…).

INFERTILY DAY

Il ministro della salute Lorenzin (che non è neanche laureata), si è inventata il “Fertily day”, come dire, proteggi la tua fertilità…
Stavo riflettendo sul futuro dell’umanità in relazione alle nascite: neanche un secolo fa, le famiglie di tutto il mondo occidentale, avevano perlomeno una mezza dozzina di figli.
E’ notorio che nel cosiddetto terzo mondo, oggi come oggi, si continua imperterriti a sfornarli.
Il fatto sconcertante di chi fa tanti figli è che è tendenzialmente ignorante, e allora vi chiedo, come cresceranno queste creature?
Dove il tasso di natalità è tra i più elevati, come da noi per esempio in Trentino, in Sicilia ed in Campania, la cultura, per la maggior parte di quella gente, è un optional, e ciò fa sì che l’egoismo e il menefreghismo ed in certi casi, come nel meridione, anche la violenza, tendano a predominare sulla civiltà dell’uguaglianza e del rispetto per l’altro.
Ergo, il futuro dell’umanità continuerà ad essere composto perlopiù da analfabeti, villani e zotici.
Ed ora qualche pillola (anticoncezionale?): “La cultura è l’unica droga che crea indipendenza” (anonimo).
“La società di massa non vuole cultura, ma svago” (Hannah Harendt).
“La cultura è il miglior viatico per la vecchiaia” (Aristotele).
“Quando il sole della cultura è basso, i nani hanno l’aspetto di giganti” (Karl Kraus).
“La cultura serve a non servire” (anonimo).
“Siamo un Paese di persone colte. Sul fatto” (anonimo nostrano).
Ora vediamo di dare un senso a questo articolo andando al dunque.
L’essere umano, con il sesso, ha sempre avuto rapporti problematici.
Ancora oggi, nella maggior parte del mondo, la donna viene trattata come un oggetto, con il risultato che quasi sette miliardi e mezzo di persone popolano il nostro pianeta.
Pensate a cosa è capace la mentalità di due enormi paesi con un passato glorioso, ed un presente dubbioso: la Cina e l’India.
Gli uomini in Cina superano le donne di 50 milioni, ed in India di 43 milioni, questo squilibrio è dovuto alla diffusione degli aborti selettivi (a causa anche della disponibilità di tecniche di diagnosi prenatale a prezzi accessibili) e all’infanticidio delle neonate (!).
E allora, c’è solo da sperare che si prenda coscienza di questo orrore, e che questa tendenza cambi.
La fertilità umana è inversamente proporzionale al grado di intelletto.
Cioè, più si è ignoranti e più si è fertili.
E questo è il vero problema.
Forse che si potrebbe risolvere questa questione con l’acquisto, da parte dell’occidente, di profilattici destinati al terzo mondo?
Ma, secondo voi, poi, li userebbero, o li rivenderebbero per non morire di fame?
,D’accordo, la fame, l’ignoranza, sono delle gran brutte bestie, ma anche la superstizione non scherza, immaginate che in certe zone dell’Africa si credeva che per farti passare l’Aids dovevi andare con una vergine…

BRISCOLA!

Trump, tradotto, vor dì briscola, e in effetti è stata ‘na briscola ricevuta da tutto er monno.
Chi gioca a carte cio sà che a briscola è ‘mportante, che acchiappa tutto. Se potrebbe tradurre pure co “la matta”, oppure co “joker”, che poi sarebbe er “jolly”.
Staremo a vedè che s’enventerà ‘sto soggetto. Uno che, metaforicamente, pe l’ambiente sarà come ‘o sversamento de tonnellate de petrolio ner mare, uno che ce l’ha co l’extracomunitari in quanto tali, che penza che l’inquinamento nun esiste, che l’effetto serra è causato da e scuregge dee vacche, che le donne so’ state create pe fa’ servizi all’omo , cher biologgico è ‘na cosa ridicola, che a sanità ‘n America stà bbene così che si nun c’hai l’assicurazzione poi pure morì davanti all’ospedale tanto nun te riccoglie nisuno, che co le armi ce andrà pure a dormì casomai se sognasse quarche musurmano. E via dicendo.
Diciamo che gli Usa (e getta) nun potevano esprime gnente de più negativo.
Penza er peggio e ci avrai raggione.
‘Nzomma uno così è stato eletto, e da noi ciavuto pure er plauso de Grillo.
Cos’e’pazz, direbbero i napoletani.
Io dico, l’avesse ricevuto da Berlusca er plauso, rientrerebbe ‘naa normalità, ma dar grillo parlante no, io nun ce stò, e faccio come a Pinocchio…

Roma, novembre 2016 – Martin Passeraccio

TRIVELLEMOTO 2 (a vorte tornano)

Dicevamo; Madre Tera è come noi, anzi, noi semo come a lei, visto che è a mamma…
Ve ricordate agli inizi de settembre er teremoto ner centro dii Stati Uniti? In Oklahoma (cioè, ‘na tera dove a parola sisma manco se sapeva che era)? Ebbene, c’havuto ‘na magnitudo de cinque punto sei, mica ‘no scherzo. Oramai è notorio che è stato provocato artificiarmente. Come? Co la reimmissione dii scarti der petrolio iniettati sottotera. E’ come se te iniettano i scarti puzzolenti c’hai fatto…ma ve rendete conto?
E’ normale che poi glie viè a febbre a mamma, e TREMA. Come tremamo noi quanno s’arza a temperatura corporea pe via de n’infezzione.
E allora, tornamo ar discorso dee trivelle davanti e coste marchigiane. Ancora penzate che nun c’entrano gnente? Naa misura ‘n cui ce stanno, vor dì che fanno e che creano er danno (ammazza che rima che m’è venuta…).
Lo volete capì che a Tera è ‘n corpo vivente? E che tocca rispettalla? Come se farebbe co la mamma, co la moglie, co la fidanzata, co l’innammorata, ‘nzomma, co la femmina?
Stò a parlà co te, maschio buzzurro e ‘gnorante, che si perde a squadra tua, t’encazzi e meni a tu moglie. E pure co te, furbetto menefreghista co i sordi dell’artri, che te ne fotti de tutto e de tutti, e penzi solo ai cavoli tua.
Tutti dovemo da campà su ‘sto pianeta, perciò vedemo de dasse ‘na regolata che è mejo pe tutti. Perciò quanno, naa prossima vita, ce staranno e votazzioni si vorrai o no e trivelle, vedi de fa’ er dovere tuo. Mo quer treno oramai è passato, ma prima o poi ha da ripassà quarche artro treno…

Roma, novembre 2016 – Martin Passeraccio

TRIVELLEMOTO

Voo ricordate er primo articolo de ‘sto blog? L’ha scritto er sottoscritto, era su e trivelle. Mo, guarda caso, m’è capitata sotto l’occhi a mappatura de ‘ste cose na’Adriatico, e guarda ‘npò te, sue coste marchigiane ce stanno ‘na cifra de ‘ste cavolo de trivelle.
Allora m’è venuto da penzà: nun è che poco poco c’entrano quarcosa co ‘sti strani teremoti?
No perché si fosse così sai che sensi de corpa ch’avrebbero quelli che nun so ‘nnati a votà o che addirittura hanno votato a favore? Arileggeteve qua’articoli pe sapè quello che fanno quee brutte cosacce dentr’ar’mare.
Madre Tera è viva e sensibbile come er corpo umano. Pe favve capì, è come si a noi ce dissanguassero ‘n continuazione.
Tra er prelievo der petrolio e dell’artri gas a stanno a fà seccà, e allora è pure normale che reagisce, in un modo o nell’artro.
E allora sai che c’è? ‘Ncrociamo e dita e speramo bene…

Roma, novembre 2016 – Martin Passeraccio