I COATTI “DELL’ANTICA ROMA”

Questo è un ricordo che risale più o meno al marzo del 1980, quando ero sotto al militare.
All’epoca c’era il “nonnismo” ed io me l’ero cavata abbastanza bene perché i “nonni”, quando arrivai, erano in maggioranza romani e napoletani, che di solito si schieravano insieme contro il resto d’Italia.
Quando si svolse questo episodio io ero arrivato da circa due mesi presso l’enorme caserma di Maniago, in provincia di Pordenone, in Friuli.
Quel giorno arrivavano le “spine”, cioè i nuovi arrivati. Tra loro c’era Roberto B., romano, di Cinecittà, una faccia che se lo vedeva Pasolini gli avrebbe sicuramente fatto fare il protagonista di un suo film…
Quella sera, i nonni, fecero salire le spine sugli armadietti dove avrebbero dovuto marciare.
Come da prassi tutta la batteria era presente a questa scena in quella camerata.
Quando uno dei nonni diede l’ordine di marciare, Roberto tirò fuori il pisello e pisciò sopra ai nonni…una scena mai vista, da rimanere a bocca aperta…
Subito dopo è successo un finimondo, un parapiglia, quella dozzina di nonni lo avrebbero voluto picchiare di brutto, ma lui, con un’aria tranquillissima, quasi sorridente, gli diceva di farsi avanti, tre ci hanno provato, loro malgrado, al primo gli è arrivato un potente calcio là in mezzo, al secondo una testata in faccia che si è sentito il rumore del setto nasale rotto, all’ultimo un pugno in faccia devastante che l’ha fatto volare di qualche metro.
Il casino che era scoppiato aveva fatto arrivare di corsa il caporalmaggiore di giornata perciò la situazione si è dovuta per forza di cose calmare…
Ovviamente eravamo diventati subito amici, ma è durata poco, dopo una settimana lui si era inventato qualcosa, come si usava di prassi, per andare in infermeria…e non l’ho più rivisto.
Anni dopo seppi, da un amico di Cinecittà che lo conosceva, che era stato trovato morto dentro al camioncino per l’immondizia con cui lavorava. Overdose di eroina…
A proposito di coatti romani ho un altro ricordo di un paio di loro conosciuti sempre al militare, però prima di Roberto, a Savona, dove ho fatto il CAR.
Uno era dell’Alberone, l’altro di Borgo Pio. Il primo somigliava a Mick Jagger, il secondo a Memmo Carotenuto. Due soggetti clamorosi che non ti dico…basterebbe raccontare due episodi, successi il giorno prima che ci lasciassimo, per la fine del CAR.
Quel giorno la giornata era libera, perciò andammo a mangiar fuori e quello dell’Alberone (non mi ricordo i loro nomi) tira fuori un elastico e lo mette in mezzo alla sua insalata, facendo un casino tremendo con il cameriere. Alla fine ci hanno fatto un forte sconto…
Poco dopo avvistano un bar con sala da biliardo e se ne escono fuori che vogliono il caffè. Entriamo, prendiamo i caffè, e loro, con aria serena, si avvicinano al biliardo, dove giocavano altre persone, e dopo un po’ gli dicono se possono giocare, magari scommettendo qualcosa, con un’aria talmente innocente che sembravano due teneri angioletti…
Iniziano, e perdono, insistono, alzando la posta, e riperdono. Io a quel punto gli dico di lasciar perdere e di andarcene, e loro mi dicono che non possono lasciar perdere. E la cosa si ripete ancora…
Accorcio. Era tutto un bluff, erano due ire di Dio a giocare a stecca. Prima hanno fatto abboccare i giocatori locali con tutte le scarpe, poi li hanno letteralmente prosciugati. Quando siamo usciti da quel bar hanno voluto dividere in tre la loro cospicua vincita in denaro. Io gli ho detto che non c’entravo niente, ma loro, seri, mi hanno detto che la mia pazienza doveva essere premiata…
È sì, questi sono solo degli esempi di un certo modo di vivere di alcuni coatti “dell’antica Roma”…
Martino Taurino

I COATTI “DELL’ANTICA ROMA”ultima modifica: 2020-10-25T23:59:41+01:00da martinotaurino
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