IL TRADUTTORE

Salve a tutti, sono un androide e mi chiamano “il traduttore”. Il boss di questo blog mi ha cooptato per scrivere in lingua straniera, dicendomi che in questa epoca di globalizzazione, dove in un secondo si comunica tra l’Italia e la Nuova Zelanda, bisogna avere un blog internazionale.
Ora voi tutti sapete che al computer si può tradurre qualunque testo, ma ciò viene fatto solo in modo letterale, per cui, spesso, ci sono dei svarioni clamorosi, e la cosa sembra divertire molto il mio capo. Non solo, quando si vuole tradurre il testo già tradotto in lingua straniera di nuovo in quella italiana, la resa sfiora il ridicolo, e su questo punto non ho ceduto e lui mi ha dato ragione, tant’è che ogni volta che ci sarà un’articolo in lingua straniera, ci sarà il testo originale sotto.
Il boss mi diceva che, per lui, scrivere in un’altra lingua con la modalità del traduttore era stimolante. Ed io gli ho risposto che forse potrà pure essere stimolante, o, addirittura, divertente, ma, il fatto di scrivere correttamente, a mio avviso, resta una cosa importante, ed in quel caso, il risultato finale, per i motivi di cui sopra, lascerà il tempo che trova.
E lui continuava dicendo che hanno esagerato a costruirmi in questo modo così capzioso, e che bisognerebbe essere più liberi, più aperti, più “artisti”, ed ha cominciato a citare le “parolibere” del futurista Marinetti, i dadaisti del Cabaret Voltaire a Zurigo, dicendo che erano dissacranti e provocatori, e che proprio per questo hanno aperto un autostrada nella letteratura mondiale.
Ho cercato di dirgli di non fare improvvidi paragoni, ma, che dire, metti l’asino dove vuole il padrone…perciò, buona lettura (se riuscirete nell’intento…).

IL TRADUTTOREultima modifica: 2016-11-20T16:04:54+01:00da martinotaurino
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